Jovanovic
Alterna ottimi interventi a imprecisioni. Compie qualche intervento di rilievo che salva i giallorossi, ma nel primo gol subito poteva essere un filo più esplosivo e nel secondo gol si prende troppi rischi nell’uscita alta, in cui si scontra con Reale, regalando il vantaggio al Verona. Sembra in crescita dal punto di vista fisico.
Nardin – punteggio 23/30 (top three)
Con Mannini forse purtroppo alle battute finali della sua avventura giallorossa, Nardin viene riproposto da terzino destro. Chiaramente, ad oggi, è un centrale che si adatta ai compiti di un terzino. Fa al meglio quello che può, duellando vigorosamente, con tanta forza nelle gambe, e mettendo in mezzo qualche pallone interessante, grazie anche alle sue ottime qualità tecniche per essere un difensore. Ma si ha la percezione che il Verona possa permettersi di lasciarlo più libero, non essendo un esterno con un bagaglio di giocate imprevedibili. Nel finale ritorna al centro, ritrovando la sua attuale comfort-zone. Ma l’esperimento da terzino si può riproporre, con la consapevolezza delle caratteristiche.
Mirra – punteggio 24.5/30 (top three)
Si conferma come una delle note liete di questo reparto, anche in una giornata non ottimale per la squadra. Va molto meno in affanno, rispetto ad altri e offre una prestazione valida sia in chiusura che nella gestione del pallone, dove in progressione, con eleganza, manifesta sempre un gioco propositivo. Esce al 62′ per un infortunio dopo un allungo per compiere un ottimo intervento difensivo. Sarebbe un peccato perderlo per un periodo prolungato. Tra i profili da seguire con più interesse.
Golic
Torna in campo dal 1′ dopo un po’ di tempo. Ha subito voglia di far sentire la sua fisicità, ma la troppa foga gli costa anche caro quando in avvio prova un recupero alto non efficace e apre una voragine per il Verona che affonda e segna. Poi continua ad andare un po’ in affanno, palesando un po’ di ruggine. Troppo macchinoso. Il cartellino giallo sul finire del primo tempo mette il sigillo sulla sostituzione all’intervallo.
Cama
Positivo l’atteggiamento. Sembra uno dei più vogliosi in campo, nel duellare con intensità. Riesce a compiere qualche buon intervento, nonostante ogni tanto il gap fisico si faccia sentire contro un Verona strutturato. Nel primo tempo si vede, magari, un po’ troppo poco davanti, sembra quasi che spinga più Nardin. Ma nel complesso non demerita.
Levak – punteggio 24/30 (top three)
Nel primo tempo è il più vivo e incisivo in fase offensiva. Segna un bel gol di testa con un perentorio stacco aereo, su preciso corner di Marazzotti. Quando vola in cielo, con quella struttura, diventa ingiocabile. Oltre a gol, si fa sentire in area avversaria in almeno un altro paio di occasioni, con ottimi inserimenti. Poi l’ammonizione lo invita sempre più alla prudenza nel gioco fisico a una certa intensità, limitando la sua espressione calcistica. Anche lui si conferma tra i profili più interessanti della rosa.
Romano
Rientra dopo un lungo stop e parte subito titolare. Scelta sorprendente, si poteva ipotizzare un rientro in campo graduale. In avvio, con la palla tra i piedi, si rivede qualche ottima linea di passaggio, pienamente nel suo repertorio. Ma alla lunga palesa troppa ruggine, poco dinamismo, poco filtro. Fino a uscire un po’ dalle dinamiche del gioco. La Roma risulta vulnerabile in questa gara, subisce più del solito.
Marazzotti
Disegna una bella traiettoria da corner per il momentaneo pari di Levak. Per il resto risulta ancora in cerca di quel colpo nella finalizzazione che deve ritrovare. Anche fisicamente va un po’ in difficoltà nel risultare efficace difensivamente contro un Verona piuttosto fisico.
Della Rocca
Tanta voglia come sempre, in campo si fa vedere e questo è già positivo. Però deve reggere meglio tanti duelli fisici. I giocatori strutturati, a prescindere dal loro livello, gli creano delle difficoltà. Ogni tanto cade a terra troppo facilmente e in circostanze così gli fischieranno sempre meno fallo, perchè il tutto viene giustificato dal gap fisico. Nei grandi questo aspetto inciderà ancora di più.
Graziani
Anche lui ritorna in campo dopo un periodo di stop. Sembra provato fisicamente. Poco brillante. Non riesce a entrare nel ritmo della gara per poter incidere, fino all’infortunio, al 54′, che lo costringe al cambio
Misitano
Qualche lampo si vede, soprattutto in un gran tiro dal limite nel primo tempo e qualche pallone lavorato anche bene. Ma senza una squadra che brilla cambia lo scenario anche per lui.
Subentrati
Reale – punteggio 23/30 (top three)
Diversi giocatori che avevano trovato certezze, oggi sono finiti sorprendentemente in panchina. Troppi tutti insieme. E spesso in questi casi, negli ingressi a gara in corso non si ottiene molto. Reale entra abbastanza bene, un po’ sfortunato nello scontrarsi con Jovanovic nel gol del Verona, ma certo non poteva smaterializzarsi. Per il resto offre una buona prestazione. Chissà come sarebbe finita se fosse partito dall’inizio…
Coletta
Discorso simile, anche lui protagonista a Milano e oggi in panchina. Quando si sbaglia la formazione iniziale poi diventa parecchio difficile ribaltare una situazione compromessa. Coletta prova qualche spunto, ma accade poco nel secondo tempo.
Zefi
Qualche guizzo in più, ma manca la giocata decisiva nello spezzone in cui scende in campo. In ogni caso anche lui, dopo la bella prova contro la sua ex Inter, non meritava la panchina in un momento di grande entusiasmo.
Marchetti
Serve tempo per potersi esprimere in categoria.
Litti
Entra negli ultimi minuti per dare forze fresche alla corsia di sinistra.