Leonardo Graziani da anni mostra lampi del suo talento nel vivaio della Roma; la sua espressione calcistica, però, è stata ostacolata anche da fastidiosi periodi di stop per problemi fisici soprattutto in U15, U16 e a cavallo tra U18 e Primavera. Una delle rare stagioni intere, in U17, sotto la gestione di mister Ciaralli, non a caso ha coinciso con il suo ingresso nel gruppo azzurro della nazionale di categoria, grazie a una grande annata con 10 reti in 24 gare e una centralità ritrovata.
Nell’ultima stagione, invece, in Primavera Graziani ha trovato un ostacolo differente dagli stop fisici: una rosa piena di fuoriquota, con 2 protagonisti come Pisilli e Pagano proprio nel suo ruolo di mezz’ala.
Graziani dispone di una pasta qualitativa pregiata, ottimo sviluppo fisico e interessanti tempi di inserimento. Per imporsi in primavera all’inizio della scorsa stagione qualcosa gli mancava ma dai primi mesi del 2024 Graziani ha mostrato evidenti progressi; rimane impressa, in tal senso, la sua grandissima prestazione, con doppietta, al Viola Park. Ma anche giocando bene, con Pisilli e Pagano a disposizione non era neanche possibile giocarsi un posto con 2 ragazzi più grandi scesi dalla prima squadra.
Così per Graziani la stagione 23/24 è stata ancora un po’ di attesa.
La chiamata nel ritiro estivo di mister De Rossi, però, rappresenta ora un grande segnale di considerazione da parte della società, visto che tra tanti 2006 e 2007 vincenti, talentuosi e mediaticamente sulla cresta dell’onda, Graziani rappresenta l’unico 2005 della vecchia guardia giallorossa a salire con i grandi. Discorso a parte Joao Costa, acquistato dal mercato estero in U17.
Le premesse quindi ci sono e nella prima amichevole, dove Graziani ha messo a referto una bella doppietta contro il Latina, sono arrivate le prime conferme: questa può essere la stagione della consacrazione giovanile di Graziani.
Il punto cruciale per imporsi, poi anche soprattutto in ottica calcio dei grandi, sarà l’intensità con cui esprime il suo talento qualitativo: il ritmo che fa da sfondo essenziale all’espressione calcistica qualitativa, quindi anche l’incisività nelle due fasi e nei duelli fisici più “sporchi”.
Intensità e atletismo creano quel confine tra ottimi giocatori di qualità, che però militano nelle serie minori tipo Riccardi e Pezzella, e talenti qualitativi che riescono a imporsi nelle categorie superiori.
È scoccata l’ora di Graziani: questa può essere la sua stagione.